Garante a TikTok, lumi su un presunto accesso della Cina ai dati

Il Garante privacy ha chiesto informazioni a TikTok in merito alle dichiarazioni di un ex dirigente della Società Byte Dance, riportate da organi di stampa, relative ad un presunto accesso ai dati personali degli utenti da parte del partito comunista cinese. "Considerato che le notizie fanno riferimento ad una presunta comunicazione illecita di dati personali da parte di TikTok verso lo stesso partito, attività esclusa con fermezza dalla Società anche in occasione di recenti incontri istituzionali sul tema, il Garante - spiega una nota dell'Autorità stessa - ha invitato quest'ultima a fornire le proprie osservazioni su quanto riportato e sull'eventuale coinvolgimento di TikTok Technology Ltd, nella trasmissione di dati di utenti anche italiani ed europei alle autorità governative cinesi". Il riscontro all'Autorità - conclude la nota - dovrà pervenire entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta.

“In linea con il nostro approccio collaborativo che ha sempre contraddistinto il rapporto con le Autorità, daremo al Garante le informazioni richieste in merito alle accuse dell’ex impiegato di ByteDance”, commenta un portavoce di TikTok.

Sul tema interviene anche il portavoce di ByteDance: "E' curioso che il signor Yu non abbia mai sollevato queste accuse nei cinque anni trascorsi dalla cessazione del suo rapporto di lavoro con Flipagram nel luglio 2018. Le sue azioni sono chiaramente volte ad attirare l'attenzione dei media. Abbiamo intenzione di opporci con fermezza a quelle che riteniamo essere affermazioni e accuse infondate contenute in questa denuncia. Il signor Yu ha lavorato per ByteDance Inc. per meno di un anno e il suo impiego è terminato nel luglio 2018. Durante il suo breve periodo di lavoro presso l'azienda, ha lavorato su un'app chiamata Flipagram, che è stata interrotta anni fa per motivi commerciali".