Attacco hacker a Ferrovie, Procura Roma apre indagine

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione all'attacco hacker alla rete informatica di Ferrovie avvenuto il 23 marzo.

A piazzale Clodio è arrivata una prima informativa della Polizia postale.

I pm capitolini analizzeranno l'incartamento ricevuto e potrebbero ipotizzare i reati di accesso abusivo a sistema informatico e tentata estorsione.

L'attacco alle Ferrovie, che ha causato problemi ai sistemi di biglietteria, sarebbe stato causato da un ransomware cryptolocker, cioè virus che criptano i dati e poi alle vittime viene chiesto unriscatto per tornare in possesso. Una dinamica che ha colpito migliaia di aziende in Italia e all'estero.

"Allo stato attuale non sussistono elementi che consentano di risalire all'origine e alla nazionalità dell'attacco informatico", afferma in una nota le Ferrovie dello Stato sottolineando che "sta lavorando in stretta collaborazione con l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e con la Polizia". In particolare, si aggiunge, "il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) della Polizia Postale è impegnato a condurre tutti gli adeguati controlli e verifiche su quanto accaduto oggi

"No alla psicosi dell'attacco collegato alla guerra in Ucraina. Qui c'è una matrice criminale come altrove". Così Roberto Baldoni, direttore dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, in una intervista a Il Corriere della Ser. "È un attacco hacker - sottolinea - simile ad altri che hanno colpito aziende e infrastrutture anche in Italia negli ultimi tempi. L'Agenzia è nata proprio per aumentare la loro capacità di resilienza, soprattutto quando a essere colpiti sono attori rilevanti, come le Ferrovie".