Foxconn riapre le fabbriche a Shenzen dopo mini lockdown

Foxconn, il più grande produttore mondiale di elettronica a contratto, e partner principale di Apple nella fornitura di hardware per gli iPhone, ha riaperto le fabbriche in Cina, chiuse per una settimana.

Secondo Reuters, la produzione dei prossimi smartphone del colosso americano non è a rischio.

Il lockdown parziale ha interessato gli stabilimenti di Shenzen a Longhua e Guanlan, chiusi a seguito di un picco nel distretto di 60 nuove infezioni da Covid-19.

Come riporta Reuters, Foxconn ha "sostanzialmente ripreso le normali operazioni di produzione e ordinazione" nelle fabbriche, anche se ha aggiunto che "attuerà rigorosamente politiche di prevenzione e controllo delle epidemie" e che parte del personale vivrà e lavorerà in una bolla. Reuters osserva che ai dipendenti presso lo stabilimento di Futian, nel cuore di Shenzhen, viene ancora consigliato di lavorare da casa. La riapertura arriva a poco più di una settimana dalla sospensione delle operazioni per molte aziende di Shenzen in un Paese, la Cina, che ha seguito una rigorosa strategia "zero-Covid" dall'inizio della pandemia, con lockdown brevi ma ricorrenti e test di massa per tenere a bada il virus. Nonostante Foxconn sia uno dei principali fornitori Apple, è improbabile che la chiusura di Shenzhen abbia avuto un impatto sulla produzione dei prossimi iPhone 14, attesi in autunno.

Reuters osserva che la maggior parte di fornitura e assemblaggio degli smartphone, per quanto delegato a Foxconn, avviene a Zhengzhou, nella provincia di Henan, ad oggi non interessata da blocchi operativi.